domingo, 30 de março de 2008

Humor y cerebro de mujer

Humor y cerebro de mujer

Natalia López Moratalla
Catedrática de Bioquímica
Universidad de Navarra
9 de marzo de 2008 Diario de Navarra
Los 7 mitos de las madres trabajadoras
Suzanne Venker

En lo que son iguales


“Los hombres son de Marte y las mujeres de Venus”, según el conocido título de Gray. Diferencias planetarias al margen, ellos y nosotras convivimos en la Tierra con muchos puntos en común y algunos en franca diferencia. Aprovechando que la alegría cotiza al alza y que hoy celebramos el Día Internacional de la Mujer, el sentido del humor también merece una reflexión. Sí, sí, el humor es algo muy serio. Tanto, que neurocientíficos de la Universidad de Stanford afirman que es necesario el largo viaje entre Marte y Venus para comprobar la diferencia con que ellos y ellas perciben el mundo. Aunque alguien pueda tomarlo a broma, la explicación aparece, tal cual, en la revista científica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Hombres y mujeres usan de forma distinta el cerebro para percibir y apreciar el humor. En primer lugar, la apreciación del humor supone percibir una incongruencia, para lo que son necesarias varias estructuras de la corteza cerebral, la capa “fría” del cerebro que integra y analiza. Ahí, en las zonas implicadas en el procesamiento del lenguaje, las que participan en la comprensión semántica de lo coherente, no se aprecian diferencias entre sexos. Los gráficos de PNAS muestran cómo se “iluminan” las mismas zonas cuando se les presenta durante seis segundos un chiste dibujado, otro después de pocos segundos, y así sucesivamente. Incluso no hay diferencias en lo que encuentran divertido los hombres y las mujeres. Por tanto, la respuesta al humor presenta características universales.
En lo que son diferentes Ahora bien, las mujeres activan regiones específicas del cerebro en mayor extensión que los varones cuando se les presenta un estímulo humorístico. La estrategia femenina, que tanto desconcierta a los hombres, tiene siempre y para todo un paso adicional por el lado derecho de la capa “caliente” del cerebro. El sentimiento de diversión, o de tedio, o incluso malestar, requiere estructuras subcorticales, de la segunda de las tres capas concéntricas. Es ahí, en el sistema límbico, donde los pensamientos se tiñen del color de la emoción. Y se tiñen con dopamina, que en ellas se fabrica en más o menos cantidad según el grado emotivo y así confiere la correspondiente intensidad humorística a un chiste. Para los hombres no cambia la cantidad de tinte emotivo: basta el conocimiento “a secas”. Pero eso sí, para ambos lo chistoso es gracioso.
Lo específico se confirma en el día a día

Menos tensión y más alegría

Esa misma diferencia de estrategia cerebral, ese paso obligado para el cerebro femenino por el terreno de las emociones, es lo que suele producir el desconcierto mutuo ante la descripción de “¿por dónde se va a tal sitio?”. Ella dirá: ve hacia arriba, hasta la tienda de bolsos que hace esquina; y gira a la derecha, hasta llegar a la casa de tejado verde. Él se limitará a medir en metros o kilómetros, hacia el norte o el sur…

Siempre hemos sabido que ellos suelen tener más sentido de la orientación espacial. Gracias a las neurociencias sabemos por qué. Un equipo de investigación en neuroimagen, compuesto por alemanes, canadienses y suizos, estudió qué ocurre en el cerebro de unos y otras mientras realizan una actividad de rotar mentalmente objetos geométricos en tres dimensiones. Sus conclusiones aparecieron en la revista científica Neuropsychologia. Las mujeres utilizan los dos hemisferios para casi todo, mientras que los hombres usan predominantemente uno: el lenguaje a la izquierda y la habilidad visual-espacial a la derecha. En el derecho de la mujer el terreno que emplea para el lenguaje compite con la orientación espacial.

La estrategia masculina es de “construir” manipulando mentalmente el objeto, a fin de reorientarlo en el espacio (lado izquierdo); la femenina es más de “recuerdo y reconocimiento” (el derecho). Para ir hacia Venus él necesita planos interesterales; ella, con un par de detalles de los que conmueven irá y volverá de Venus a Marte sin perderse.

Bien comprendida y aplicada en la vida cotidiana, la investigación neurocientífica supone una gran ayuda para armonizar las relaciones personales entre hombres y mujeres. Por extensión, un buen uso de este conocimiento favorece unas relaciones sociales menos tensas: con más alegría y sentido del humor.


Enviar amigo

Recibir NOVEDADES FLUVIUM

Humor y cerebro de mujer.

Carlo Rubbia: Né petrolio né carbone, ma il sole

AMBIENTE
Invia
Stampa

Sì al nucleare innovativo con piccole centrali senza uranio
Ma non esiste un nucleare sicuro o a bassa produzione di scorie
Rubbia: "Né petrolio né carbone
soltanto il sole può darci energia"
di GIOVANNI VALENTINI

Rubbia: "Né petrolio né carbone
soltanto il sole può darci energia"


Carlo Rubbia in un disegno di Riccardo Mannelli
GINEVRA - Petrolio alle stelle? Voglia di nucleare? Ritorno al carbone? Fonti rinnovabili? Andiamo a lezione di Energia da un docente d'eccezione come Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica: a Ginevra, dove ha sede il Cern, l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare. Qui, a cavallo della frontiera franco-svizzera, nel più grande laboratorio del mondo, il professore s'è ritirato a studiare e lavorare, dopo l'indegna estromissione dalla presidenza dell'Enea, il nostro ente nazionale per l'energia avviluppato dalle pastoie della burocrazia e della politica romana.

Da qualche mese, Rubbia è stato nominato presidente di una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili, "con particolare riferimento - come si legge nel decreto del ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio - al solare termodinamico a concentrazione". Un progetto affascinante, a cui il premio Nobel si è dedicato intensamente in questi ultimi anni, che si richiama agli specchi ustori di Archimede per catturare l'energia infinita del sole, come lo specchio concavo usato tuttora per accendere la fiaccola olimpica. E proprio mentre parliamo, arriva da Roma la notizia che il governo uscente, su iniziativa dello stesso ministro dell'Ambiente e d'intesa con quello dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ha approvato in extremis un piano nazionale per avviare anche in Italia questa rivoluzione energetica.

Prima di rispondere alle domande dell'intervistatore, da buon maestro Rubbia inizia la sua lezione con un prologo introduttivo. E mette subito le carte in tavola, con tanto di dati, grafici e tabelle.

Il primo documento che il professore squaderna preoccupato sul tavolo è un rapporto dell'Energy Watch Group, istituito da un gruppo di parlamentari tedeschi con la partecipazione di scienziati ed economisti, come osservatori indipendenti. Contiene un confronto impietoso con le previsioni elaborate finora dagli esperti della IEA, l'Agenzia internazionale per l'energia. Un "outlook", come si dice in gergo, sull'andamento del prezzo del petrolio e sulla produzione di energia a livello mondiale. Balzano agli occhi i clamorosi scostamenti tra ciò che era stato previsto e la realtà.

Dalla fine degli anni Novanta a oggi, la forbice tra l'outlook della IEA e l'effettiva dinamica del prezzo del petrolio è andata sempre più allargandosi, nonostante tutte le correzioni apportate dall'Agenzia nel corso del tempo. In pratica, dal 2000 in poi, l'oro nero s'è impennato fino a sfondare la quota di cento dollari al barile, mentre sulla carta le previsioni al 2030 continuavano imperterrite a salire progressivamente di circa dieci dollari di anno in anno. "Il messaggio dell'Agenzia - si legge a pagina 71 del rapporto tedesco - lancia un falso segnale agli uomini politici, all'industria e ai consumatori, senza dimenticare i mass media".

Analogo discorso per la produzione mondiale di petrolio. Mentre la IEA prevede che questa possa continuare a crescere da qui al 2025, lo scenario dell'Energy Watch Group annuncia invece un calo in tutte le aree del pianeta: in totale, 40 milioni di barili contro i 120 pronosticati dall'Agenzia. E anche qui, "i risultati per lo scenario peggiore - scrivono i tedeschi - sono molto vicini ai risultati dell'EWG: al momento, guardando allo sviluppo attuale, sembra che questi siano i più realistici". C'è stata, insomma, una ingannevole sottovalutazione dell'andamento del prezzo e c'è una sopravvalutazione altrettanto insidiosa della capacità produttiva.

Passiamo all'uranio, il combustibile per l'energia nucleare. In un altro studio specifico elaborato dall'Energy Watch Group, si documenta che fino all'epoca della "guerra fredda" la domanda e la produzione sono salite in parallelo, per effetto delle riserve accumulate a scopi militari. Dal '90 in poi, invece, la domanda ha continuato a crescere mentre ora la produzione tende a calare per mancanza di materia prima. Anche in questo caso, come dimostra un grafico riassuntivo, le previsioni della IEA sulla produzione di energia nucleare si sono fortemente discostate dalla realtà.

Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia?
"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".

Eppure, dagli Stati Uniti all'Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c'è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?
"Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore in America? Nel 1979, trent'anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l'uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".

Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".

In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".

Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".

Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole...
"Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".

E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".

Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...
"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".

Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno.
"D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".

Se è così semplice, perché allora non si fa?
"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".


(30 marzo 2008)

Rubbia: \Né.

quinta-feira, 27 de março de 2008

Guerrilha no Brasil

Enquanto no Brasil o governo penaliza comerciantes e investidores utilizando uma política de impostos e cobranças dos maiores do planeta, a guerrilha anda à vontade no norte do país. Vejam notícia da Revista Isto É.


 


EXCLUSIVO
O Brasil tem guerrilha
ISTOÉ entra na base da Liga dos Camponeses Pobres, um grupo armado com 20 acampamentos em três Estados, que tem nove vezes mais combatentes que o PCdoB na Guerrilha do Araguaia e cujas ações resultaram na morte de 22 pessoas no ano passado

Por ALAN RODRIGUES (TEXTO)
E ALEXANDRE SANT'ANNA (FOTOS) - Buritis (RO)


O barulho de dois tiros de revólver quebrou o silêncio da noite na pacata comunidade rural de Jacilândia, distante 38 quilômetros da cidade de Buritis, Estado de Rondônia. Passava pouco das 22 horas do dia 22 de fevereiro quando três homens encapuzados bloquearam a estrada de terra que liga o lugarejo ao município e friamente executaram à queima-roupa o agricultor Paulo Roberto Garcia. Aos 28 anos, ele tombou com os disparos de revólver calibre 38 na nuca. Dez horas depois do crime, o corpo de Garcia ainda permanecia no local, estirado nos braços de sua mãe, Maria Tereza de Jesus, à espera da polícia. Era o caçula de seus três filhos. Um mês depois do assassinato, o delegado da Polícia Civil de Rondônia que investiga o caso, Iramar Gonçalves, concluiu: "Ele foi assassinado pelos guerrilheiros da LCP."


A sigla a que o delegado se refere, com estranha naturalidade, quer dizer Liga dos Camponeses Pobres, uma organização radical de extrema esquerda que adotou a luta armada como estratégia para chegar ao poder no País através da "violência revolucionária". Paulo Roberto foi a mais recente vítima da LCP, que, sob a omissão das autoridades federais e o silêncio do resto do Brasil, se instalou há oito anos na região e, a cada hora, se mostra mais violenta. Apenas em 2007, as operações do grupo produziram 22 vítimas - 18 camponeses ou fazendeiros e quatro guerrilheiros. Amplamente conhecidos em Rondônia, os integrantes da LCP controlam hoje 500 mil hectares. Estão repartidos em 13 bases que se estendem de Jaru, no centro do Estado, às cercanias da capital Porto Velho, se alongando até a fronteira com a Bolívia, região onde eles acabaram de abrir uma estrada. O propósito dos guerrilheiros seria usá-la como rota de fuga, mas, enquanto não são incomodados nem pela Polícia Federal nem pelo Exército, a trilha clandestina está sendo chamada de transcocaineira - por ela, segundo a polícia local, passam drogas, contrabando e as armas da guerrilha.


ÁREA PROIBIDA


A nenhuma dessas colônias o poder público tem acesso. Sob o manto da "revolução agrária", a LCP empunha as bandeiras do combate à burguesia, ao imperialismo e ao latifúndio, enquanto seus militantes assaltam, torturam, matam e aterrorizam cidades e zonas rurais nessas profundezas do Brasil. Encapuzados, armados com metralhadoras, pistolas, granadas e fuzis AR-15, FAL e AK-47 de uso exclusivo das Forças Armadas, eles já somam quase nove vezes mais combatentes que os 60 militantes do PCdoB que se embrenharam na Floresta Amazônica no início dos anos 70 na lendária Guerrilha do Araguaia. "A Colômbia é aqui", diz o delegado Gonçalves, numa referência às Farc.


A reportagem de ISTOÉ entrou nessa área proibida. No distrito de Jacinópolis, a 450 quilômetros de Porto Velho, bate o coração da guerrilha. Segundo o serviço secreto da Polícia Militar de Rondônia, é ali que está o campo de treinamento. "Nem com 50 homens armados eu tenho coragem de entrar na invasão deles", admite o delegado. Caminhar pelas hostis estradas enlameadas é como pisar em solo minado. A todo momento e com qualquer pessoa que se converse, o medo de uma emboscada é constante. Os militantes adotam as táticas de bloqueio de estradas e seqüestro das pessoas que trafegam pela área sem um salvo-conduto verbal liberado pela LCP. "É a forma de combater as forças inimigas", escreveram eles num dos panfletos que distribuíram na região. "Esses bandoleiros foram muito bem treinados pelos guerrilheiros das Farc", revela o major Enedy Dias de Araújo, ex-comandante da Polícia Militar de Jaru, cidade onde fica a sede da Liga.

Para se chegar à chamada "revolução agrária", dizem os documentos da LCP aos quais ISTOÉ teve acesso, a principal ação do grupo é pôr em prática a chamada "violência revolucionária". E, para os habitantes locais, essa tem sido uma violência fria e vingativa. No caso da sua mais recente vítima, o que a LCP fez foi uma execução sumária, após um julgamento interno suscitado pela desconfiança sobre o real propósito da presença de Paulo Roberto Garcia na região. "Eles acreditam que o rapaz era um agente infiltrado como agricultor e não tiveram dúvida em matálo", disse o delegado. Dos 22 mortos de 2007, quatro eram fazendeiros e 14 eram funcionários das fazendas, que a liga camponesa classifica como paramilitares. Na parte dos guerrilheiros, quatro foram enterrados - assassinados em circunstâncias distintas por jagunços das fazendas da região.


Além de matar, a LCP é acusada pela polícia de incendiar casas, queimar máquinas e equipamentos e devastar a Floresta Amazônica. Os moradores da comunidade onde vivia Garcia não sabem o que é luta de classe, partido revolucionário e muito menos socialismo. Mas eles sabem muito bem que, desde a chegada da LCP naquelas bandas, a morte matada está vencendo a morte morrida.


ALERTA NA SELVA


Só quem consegue transitar livremente no território da guerrilha são os caminhões dos madeireiros clandestinos, que pagam um pedágio de R$ 2 mil por dia à LCP para rodar nas estradas de terras controladas pela milícia. Em troca do pedágio, os guerrilheiros dão segurança armada aos madeireiros para que eles possam roubar árvores em propriedades privadas, áreas de conservação e terras indígenas. São terras que a LCP diz ter "tomado" - e o verbo tomar, no lugar de "invadir" ou "ocupar", como prefere o MST, não é mera semântica, mas uma revelação do caráter belicoso do grupo. "A falha é do Exército brasileiro, que deixa esses terroristas ocuparem nossa área de fronteira", acusa o major Josenildo Jacinto do Nascimento. Comandante do Batalhão de Polícia Militar Ambiental, Nascimento sente na pele o poder e a arrogância desse bando armado.


No ano passado, eles derrubaram uma base militar da Polícia Ambiental dentro de uma unidade de conservação e seqüestraram seus soldados. "A tática utilizada pela LCP para as emboscadas é certeira", admite um dos militares, mantido preso por sete horas. "Como são estradas de terras, no meio da floresta, eles derrubam árvores, que fecham o caminho. Quando as pessoas descem do carro para retirar a tora, são rendidas", diz E. S., militar da Polícia Ambiental, que recorre ao anonimato para se proteger. "Essa guerra é um câncer que está se espalhando pelo Estado", alerta Nascimento.


Assim como consta nos panfletos da Liga, os guerrilheiros postam homens em bases nos morros com binóculos e rojão para anunciar a "invasão" de sua área por "forças inimigas". Depois de sermos monitorados de perto por grupos de motoqueiros, durante os 38 quilômetros que levamos uma hora e meia para percorrer no território dominado pela LCP, ouvimos uma saraivada de rojões anunciando nossa presença. Estávamos próximos a uma base. O alerta serve também para que os homens armados se infiltrem na mata ocupando as barricadas montadas com grandes árvores nas cercanias dos acampamentos.


O Brasil tem guerrilha
ISTOÉ entra na base da Liga dos Camponeses Pobres, um grupo armado com 20 acampamentos em três Estados, que tem nove vezes mais combatentes que o PCdoB na Guerrilha do Araguaia e cujas ações resultaram na morte de 22 pessoas no ano passado

Por ALAN RODRIGUES (TEXTO)
E ALEXANDRE SANT'ANNA (FOTOS) - Buritis (RO)


"O fato é que não dá para observá-los, mas estamos sob sua mira", adverte o militar da Polícia Ambiental que nos acompanha. Na verdade, a PM Ambiental é a única força do Estado cuja presença ainda é tolerada pela guerrilha. A explicação é simples: com apenas oito agentes para cuidar de quase 900 mil hectares naquela região, eles não representam ameaça ao grupo. Antes, serão presas fáceis se assim os militantes o desejarem.


A BASE


Logo que o barulho dos rojões reverbera na imensidão da selva, as mulheres e crianças vestem seus capuzes e assumem a linha de frente. Quando se chega ao topo de um morro, depois de passar por uma barricada construída com o tronco de uma imensa árvore com a inscrição da Liga, avista-se uma bandeira vermelha tremular na franja de um acampamento de casas com cobertura de palha. Pouco tempo depois, outra barricada e chega-se a uma parada obrigatória. Do outro lado da porteira, transcorreu o seguinte diálogo com uma trupe maltrapilha, encapuzada e arredia.


- O que vocês vieram fazer aqui? - disse um nervoso interlocutor mascarado.
- Somos jornalistas e queremos saber o que vocês têm a dizer sobre a reforma agrária e a Liga dos Camponeses Pobres.
- Podem ir embora, não temos nada a dizer. Vocês só atrapalham.
- Quantas famílias estão nesta invasão?
- 300.
- Podemos falar com o líder de vocês?
- Aqui não existe líder, todos somos iguais.
- Por que vocês ficam mascarados?
- A máscara é nossa identidade.
- Vocês acreditam que podem fazer uma revolução?
- Não temos que dar satisfações à imprensa burguesa.
- De quem vocês recebem apoio?
- Não interessa.
- Podemos entrar no acampamento?
De forma alguma. Vão embora daqui!


Com colete à prova de balas sob a camisa, saímos da porteira do acampamento por uma questão de segurança e voltamos a percorrer de carro, numa estrada precária, mais uma hora e meia até o primeiro ponto de pedágio da LCP. "No ano passado, fomos presos por eles, éramos oito militares e eles tinham mais de 50 homens armados com metralhadoras", conta o sargento da tropa. "Não tem jeito, para resolver o problema com esse bando só com uma ação conjunta do Exército, da Polícia Federal e das forças do Estado."


Ao voltar da área dominada pela LCP, fica claro, nas reservadas conversas com alguns poucos moradores dispostos a contar algo, que o terror disseminado pela guerrilha se mede pelo silêncio dos camponeses. Os revoltosos controlam a vida das pessoas, além de investigar quem é quem na região. Quem não "colabora" com eles - fornecendo dinheiro, gado ou parte da produção - vira alvo de ataques covardes. Histórias de funcionários das fazendas da região que foram colocados nus sobre formigueiros ou que apanharam até abandonar o local estão muito presentes na memória dos moradores. As torturas praticadas pelos bandoleiros contra trabalhadores rurais dificultam até contratação de mão-de-obra na região. "Ninguém quer trabalhar mais na minha fazenda", admite Sebastião Conte, proprietário de 30 mil hectares de terra. Ele teve parte de sua terra "tomada" há dois anos pela LCP, a sede da fazenda foi queimada, assim como seus tratores, alojamentos e área do manejo florestal. O fazendeiro, acusado pela Liga de ser um latifundiário, é prova de que o terror da guerrilha é igual para todos. Segundo ele, nos últimos dois anos, teve que enterrar três de seus funcionários. "Todos eles assassinados barbaramente", diz Conte. "Estou pedindo socorro. Não sei mais a quem recorrer."


Longe de lá, na cidade de Cujubim, os trabalhadores rurais empregados das fazendas não dispensam o porte de armas. "Aqui ou você anda armado ou está morto", diz M.L. O capataz da fazenda e seu filho já perderam a conta de quantas vezes trocaram chumbo com os mascarados que tentam invadir a fazenda. Tratados como paramilitares, os funcionários das fazendas são, depois dos fazendeiros, os alvos prediletos dos ataques da Liga. Nelson Elbrio, gerente da Fazenda Mutum, teve o azar de cair nas mãos da "organização". Ele foi rendido exatamente como os militares da Polícia Ambiental e ficou preso sob a mira de uma arma por seis horas. "Assim que eu fiz a curva na estrada dei de cara com uns 15 homens encapuzados e fortemente armados. Eles me tiraram do carro e a partir daí vivi um inferno", conta Elbrio. "Eles queriam que eu revelasse os segredos da fazenda: quantas pessoas trabalhavam lá, depósito de combustível, se tinha seguranças armados." O sofrimento do funcionário se estendeu até o final da tarde, quando o grupo o arrastou até a sede da fazenda, dando tiros de escopeta próximo a seu ouvido. Em seguida, o obrigaram a assisti-los incendiando a propriedade e os tratores. "Nunca mais dormi bem", diz Elbrio.


Com a morte à espreita, o medo transformou distritos inteiros em zonas despovoadas - verdadeiras vilas fantasmas - e criou uma massa de gente refugiada de sua própria terra, expulsa pela guerrilha. Em Jacilândia, das 25 casas de madeira da única rua do distrito, só oito estão habitadas. Até a igreja fechou suas portas. "O povo foi embora com medo dos guerrilheiros", conta um dos moradores, um ancião que só admite a entrevista sob o anonimato. "Aqui não podemos falar nada. Para ficar de pé tem que se aprender a viver", diz o velho agricultor. O silêncio e o abandono das terras são a mais dura tradução desse novo modo de viver. Maria, a mãe do agricultor assassinado, não esperou a missa de sétimo dia do caçula. Deixou para trás os 100 hectares, onde tinha 100 cabeças de gado e a casa recém-construída. Partiu para um lugar ignorado, sob a proteção de outro filho.


O SILÊNCIO
Naquele pedaço de terra, os poucos que, apesar de tudo, permanecem na área não têm rostos ou nomes. Quando interrogados pela polícia na apuração dos crimes, eles se tornam também cegos e surdos. "Não existe testemunha de nada", reclama o delegado Gonçalves. A razão das infrutíferas apurações policiais é que os insurgentes presos são facilmente liberados pela Justiça. "Como eles usam a tática guerrilheira do uso de máscaras em suas ações, nós ficamos de mãos atadas para puni-los. Nunca se sabe quem de fato matou", queixa-se o delegado. As únicas lideranças da LCP a enfrentar a prisão por causa de assassinatos foram Wenderson Francisco dos Santos (Russo) e Edilberto Resende da Silva (Caco), que se encontra foragido. Os dois foram acusados de participar do assassinato do trabalhador rural Antônio Martins, em 2003. Russo foi absolvido em primeira instância e os promotores recorreram da decisão ao Tribunal de Justiça.


A ABIN SABE
Essa tensão é o pano de fundo de uma guerra psicológica que os ideólogos da organização avaliam como a ideal para que a área seja abandonada pelos fazendeiros. "A melhor forma de desocupar a área é destruindo o latifúndio", nos disse um dos mascarados, chamado de Luiz por um colega. Na lógica da LCP, os fazendeiros têm que tomar prejuízo sempre, senão eles não abandonam a terra. À frente de 300 famílias da invasão da Fazenda Catanio, uma propriedade de 25 mil hectares, o guerrilheiro Luiz defende o confisco do gado para matar a fome dos invasores e considera que a "tomada" de terra é a forma legal de fazer uma "revolução agrária". "Se esperarmos a Justiça, ficaremos anos plantados aqui", diz ele.


A audácia dos militantes da LCP é tanta que no ano passado mais de 200 deles marcharam encapuzados pelas ruas do município de Buritis, a 450 quilômetros de Porto Velho, até parar na porta da delegacia, onde exigiram a saída do delegado Gonçalves da comarca. Motivo: ele tinha prendido um dos líderes da facção guerrilheira. Não satisfeitos, os bandoleiros bateram às portas do Ministério Público e da Justiça exigindo que os titulares dos órgãos também se afastassem. O fato foi reportado ao Ministério da Justiça, ao presidente Lula e ao governo estadual. Até agora, não houve nenhuma resposta. "Ninguém leva a sério nossas denúncias. Eles pensam que estamos brincando, que a denúncia de guerrilha é um delírio", indigna-se o delegado Gonçalves. "Isso vai acabar numa tragédia de proporções alarmantes, e aí sim vão aparecer os defensores dos direitos humanos", critica ele. É exatamente nessa desconsideração das denúncias de promotores, juízes e militares que a Liga ganha força e cresce impunemente.


Tão trágica quanto o terror que esse grupo armado impõe às comunidades rurais é o fato de os governos estadual e federal saberem da existência desse bando armado - e não fazerem nada. Segundo o Dossiê LCP, um relatório confidencial da polícia de Rondônia, com 120 páginas, encaminhado em dezembro passado à Agência Brasileira de Inteligência (Abin), ao Exército e ao Ministério da Reforma Agrária, o grupo armado, além de cometer todo tipo de barbaridade, é financiado por madeireiros ilegais. Conforme o documento, a LCP controla uma área estimada em 500 mil hectares, onde doutrina mais de quatro mil famílias de camponeses pobres espalhadas por mais de 20 assentamentos da reforma agrária distribuídos pelos Estados de Minas Gerais, Pará e Rondônia. "Eles estão na contramão do que é contemporâneo. Mas, de fato, formaram um 'Estado' paralelo", entende Oswaldo Firmo, juiz de direito da Vara especializada em Conflito Agrário do Estado de Minas Gerais.


FORÇA-TAREFA
Documentos em poder de ISTOÉ comprovam que as autoridades federais têm feito ouvidos de mercador para o problema. No dia 11 de janeiro de 2008, o ouvidor agrário do governo federal, desembargador Gercino José da Silva Filho, acusou o recebimento das denúncias encaminhadas a ele sobre as ilegalidades cometidas por integrantes da Liga dos Camponeses Pobres. Mais uma vez, nada foi feito. "Eles dizem que sabem de tudo, mas cadê a ação?", questiona o major Nascimento, comandante da Polícia Militar Ambiental de Rondônia. "Essa situação aqui só será resolvida em conjunto com outras forças militares", admite o major. Foi o que aconteceu no Estado do Pará, em novembro passado, na chamada Operação Paz no Campo, quando uma ação envolvendo o Exército, as polícias civil e militar e a Polícia Federal desocuparam um acampamento da LCP na Fazenda Fourkilha, no sul do Estado. Com dois helicópteros, 200 homens e 40 viaturas, a força-tarefa cercou o local, prendeu cerca de 150 militantes e recolheu um verdadeiro arsenal de guerra. "Precisamos da mão forte do Estado. Aqui somos tratados como cidadãos marginais", emenda o fazendeiro Sebastião Conte.

sábado, 22 de março de 2008

STLtoday - What does Disney have against mothers?


Uma boa pergunta: o quê Disney tem contra as mães? Um artigo interessante e que merece ser lido.



What does Disney have against mothers?


By Aisha Sultan
ST. LOUIS POST-DISPATCH
03/15/2008
My Disney discomfort hatched with an innocent question from my daughter, then 3 years old: "Where is Belle's mommy?"

The princess who loves to read seemed to be raised by a single, dotty father. No explanations for her missing mom. And she's far from the only motherless Disney character. Parental abandonment runs like a river through the original fairy tales from which Disney characters were drawn, and the theme continues to the most recent blockbusters. Snow White's mother dies in childbirth or soon thereafter. Ariel the Mermaid's mother never makes an appearance, and Jasmine's departed one gets fleeting mention. Pocahontas is on her own. And we all know about Cinderella's stepmom issues.

Given the Disney princesses' rock star status among little girls, I started to wonder: What does Disney have against mothers? Many of us can recall the iconic heartbreaking scenes when Bambi's mother is killed or Dumbo's mom is torn away from her baby elephant. Nemo's mom is cruelly eaten by a barracuda.

The theories behind Disney's "matricidal obsession" range from Disney creators devaluing motherhood to crass commercial and emotional exploitation of a sappy formula — that works.


"Historically, there's a good reason why in traditional fairy tales there aren't any mothers," says Jack Zipes, author of "Why Fairy Tales Stick: The Evolution and Relevance of a Genre." At the times when many ancient fairy tales originated, mothers frequently died young or in childbirth.

But that doesn't explain the continuing popularity of Disney's dead/absent mommies and the plethora of modern single dads in the movies. The lack of a nurturing mother figure is even more pronounced when considering the prevalence of scary older women — the Sea Witch in "The Little Mermaid," Cruella De Vil in "101 Dalmatians," the stepmother and witch in "Snow White," the jealous witch who curses Sleeping Beauty and the stepmother in "Cinderella."

The fairy tales that endure resonate with us because they tap into our deepest fears, capture a struggle to which children can relate and deliver a happily ever after. We connect with dysfunctional families. We fear losing our parents or orphaning our children.

Zipes says the role of mothers has stirred reactions since the beginning of storytelling: "There is a very deep, evolutionary psychological problem in a lot of these tales, and that's why we keep coming back to them. Because they raise issues we still haven't resolved."

I find the absent mommies more disturbing than the dead mommies. It bothers me when they are invisible, like Belle's mom — gone for no reason and unneeded. At least the deaths are seen and felt as tragic events, signifying a life-changing moment for the characters, which they eventually overcome. But when the moms just don't show up, it feels cold. It plants a haunting seed of doubt in a 3-year-old's mind that we can abandon our children even when there are no barracudas chasing us.

I don't remember how I explained Belle's lack of a mommy. Little girls fancy themselves as these princesses, and I wanted to create a backstory with a loving mommy character.
MORE
TALK: Should Disney make its movies mom-friendlier?
Read past columns
Parents Talk Back blog


But I just didn't know how to spin that Disney magic.


STLtoday - What does Disney have against mothers?.

quinta-feira, 20 de março de 2008

Base resiste a dar relatoria da reforma a Palocci - Yahoo! Notícias

Base resiste a dar relatoria da reforma a Palocci
1 hora, 8 minutos atrás

Irritados com a tentativa do governo e dos petistas de emplacar o deputado Antonio Palocci (PT-SP) na relatoria da comissão especial que vai analisar a reforma tributária, os aliados bateram o pé e mostraram que estão dispostos a cobrar a fatura do apoio ao Planalto. Ontem e na noite de terça-feira, deputados da base de apoio ao Planalto juntaram-se à oposição e obstruíram as sessões convocadas pela Câmara para votar a medida provisória que trata da aposentadoria rural. A manobra foi comandada pelo PR, que quer a vaga de relator para o deputado Sandro Mabel (GO), mas contou com reforço do PMDB e de outros aliados.
PUBLICIDADE

Na tentativa de contornar a crise, o presidente Luiz Inácio Lula da Silva convocou nova reunião do Conselho Político - que abriga os 14 partidos da coligação - para segunda-feira à tarde. "A obstrução não pode partir de aliados nem o relator será escolhido assim", afirmou o ministro das Relações Institucionais, José Múcio Monteiro. "Imagine se isso vira uma prática da Casa." Questionado sobre a reação de Lula diante da manobra, Múcio foi econômico no comentário: "Ele soube, ouviu e processou."

A ruidosa disputa na base aliada chegou à festa de aniversário do ex-ministro-chefe da Casa Civil e deputado cassado José Dirceu, que reuniu a cúpula do governo, parlamentares e servidores do Planalto, na noite de terça-feira, para comemorar seus 62 anos, completados no domingo. As disputas entre os partidos da coalizão eram assunto freqüente nas mesas.

Um convidado disse que PT e PMDB são "como jacaré e cobra d'água, nunca vão se entender". Em conversas reservadas, parlamentares do PR justificaram a obstrução com o argumento de que Mabel já cedeu a Palocci, no ano passado, a vaga de relator da proposta que esticava a validade da Contribuição Provisória sobre Movimentação Financeira (CPMF), derrubada no Senado. Alegaram ainda que o PT quer passar uma rasteira nos aliados porque, pelo acerto, a relatoria da reforma tributária deveria ficar com o PR. As informações são do jornal O Estado de S. Paulo

Base resiste a dar relatoria da reforma a Palocci - Yahoo! Notícias.

Morre ator inglês

Scotfield, de "O homem que não vendeu sua alma", morre aos 86

1 hora, 25 minutos atrás

LONDRES (Reuters) - Paul Scotfield, reconhecido como um dos melhores atores britânicos de sua geração e ganhador do Oscar por seu papel em "O homem que não vendeu sua alma", morreu aos 86 anos de idade, vítima de uma leucemia, disse seu agente na quinta-feira.
PUBLICIDADE

Scotfield, um ator reservado que evitava os holofotes, tinha a força, a voz e a presença para sobrepujar outros atores clássicos. Suas atuações são inesquecíveis --desde o Rei Lear, de Shakespeare, até um barbeiro homossexual na comédia "Staircase".

Mas o brilho de Hollywood não o conquistou e ele era feliz por não ter alcançado o glamour de seus contemporâneos Richard Burton e Laurence Olivier. "Dos 10 melhores momentos do teatro, oito são de Scotfield", disse Burton certa vez.

A agente Rosalind Chatto disse que Scotfield morreu em paz, na quarta-feira, em um hospital perto de sua casa no sul da Inglaterra. "Ele tinha leucemia e não estava bem há algum tempo", disse ela à Reuters.

Ele ganhou o Oscar de melhor ator em 1966 por seu majestoso retrato do mártir católico Sir Thomas More, que preferiu ser executado pelo rei Henrique 8o a trair sua consciência, no filme "O homem que não vendeu sua alma".

O autor Robert Bolt é o responsável pela adaptação da peça pela qual Scotfield ficou conhecido nos palcos de Londres e Nova York.

Apesar das inúmeras ofertas de Hollywood, Scotfield preferia ser discreto, fazendo mais filmes mas ainda atuando nos palcos, em papéis como Otelo e Macbeth.

A idéia de trabalhar nos Estados Unidos não o interessava. "Nunca gostei da idéia de morar ou trabalhar na Califórnia", disse ele.

"De fato, nunca estive lá, nem mesmo para receber o meu Oscar, porque estava ensaiando em Stratford." O primeiro papel de Scotfield foi aos 13 anos, como a Julieta de "Romeu e Julieta", numa peça da escola. Entre seus papéis de sucesso, está o Antonio Salieri em "Amadeus", hit de Peter Shaffer sobre a vida de Mozart.

(Reportagem de Paul Majendie)

Scotfield, de \O.

quarta-feira, 19 de março de 2008

Boy, 2, in 999 drama - News - Manchester Evening News

Boy, 2, in 999 drama
John Scheerhout
17/ 3/2008

A BOY of two saved his mum's life - by dialling 999. Toddler Joshua Brookes kept his nerve after mum Isobel collapsed unconscious at home.

The youngster picked up a telephone and called the emergency services, telling an operator: `Mummy won't wake up'.

Police operator Paula Hall told the toddler to shake his mum and the line went quiet as he went away to try to rouse her.

Moments later, Joshua returned and - becoming frightened - said: `It hasn't worked.'

Paula struggled to get him to reveal his name, even asking what name Father Christmas put on his presents, but in the end, police used the phone number to track his address.

They then sent help to the boy's home in Wigan, while the operator tried to keep him calm and told him to open the

front door for the police. When they arrived, Joshua used a box to stand on and reached the door handle to let them in.

Police found Isobel, 30, who suffers from a rare heart condition, unconscious.

The mum-of-two was revived and awoke to see paramedics standing over her. She was taken to hospital and made a full recovery.

Today, Joshua was hailed a life-saving hero after details were revealed for the first time.

Back at home in Ashton-in-Makerfield, Isobel said she had taught both Joshua, now three, and his older sister Amy, six, how to dial 999 in an emergency as soon as they could talk because her heart condition makes her prone to passing out.

She said: "Amy has done it before, but she was at school this time. I didn't know anything about it until I woke up with a paramedic standing over me.

"Joshua did really well. I'm really proud of him."

Police telephone operator Paula, who took Joshua's 999 call, has been to visit him to tell him: 'Well done'.

Brave

Paula, 44, a mum who has been taking calls for the police for 12 years, said: "I knew he was very young, but I was shocked when I found out he was two. I could tell he was very frightened, but he was very brave in the circumstances. He stayed quite calm.

"He was saying he couldn't wake mummy up. I asked him to see if he could rouse her, but he couldn't.

"I couldn't get his name and asked which name Father Christmas put on his presents.

"I told him that someone would be coming to the door to help, but I was worried that he wouldn't be able to answer it.

"I was very pleased when I heard an adult voice and knew the officers had got there."

Paula added: "He's a little character."

Boy, 2, in 999 drama - News - Manchester Evening News.

Aventuras na História

Com o título de capa 1808 - 2008: 200 anos da Família Real no Brasil, está nas bancas a mais recente edição ("Edição de colecionador") da revista Aventuras na História da Editora Abril, toda dedicada ao momentoso tema. Entre suas 22 matérias há uma única entrevista, a concedida pelo Príncipe Dom Luiz de Orleans e Bragança enquanto sucessor dinástico de Dom João VI, e que vai ilustrada com excelente fotografia de Sua Alteza. Recomendamos sua leitura.

Atenciosamente
Pró Monarquia

segunda-feira, 17 de março de 2008

Tudo sobre as mudanças dos telefones celulares


Esse é o título da matéria do blog Tiotruta. Leiam, é um esclarecimento interessante.


Tudo sobre as mudanças dos telefones celulares



Mudanças para todos os clientes
*Cancelamento de linha
As empresas terão 24 horas para cancelar o serviço após pedido do usuário.

*Ligações de emergência
A ligação para serviços de emergência como Polícia e Bombeiros, será gratuita.

*Cobrança indevida
Valores cobrados indevidamente e pagos serão devolvidos em dobro com juros e correção monetária.

*Carência
Não existe mais prazo para troca de plano na mesma prestadora. Pode existir prazo de permanência, no máximo 12 meses, no caso em que a operadora ofereça benefícios ao usuário como, por exemplo, na oferta de aparelhos com desconto.

*Suspensão temporária
O cliente poderá pedir a suspensão, sem ônus, da prestação do serviço, uma única vez a cada 12 meses, pelo prazo máximo de 120 dias.

Pós pagos
* Inadimplência
Foram estabelecidos novos prazos: 15 dias após o vencimento, o usuário fica impedido de realizar chamadas, exceto para os Serviços de Emergência ou ligações a cobrar. Após 45 dias, o usuário também deixa de receber chamadas ( não havendo mais cobrança de assinatura). Depois de 90 dias a prestadora pode rescindir o contrato.

*Proteção ao crédito
Somente 15 dias após notificar o assinante sobre a rescisão do contrato a empresa poderá encaminhar o nome do devedor ao serviço de proteção ao crédito.

*Chamadas antigas
A prestadora só poderá cobrar chamadas realizadas há mais de 60 dias após negociação com o usuário. o prazo anterior era 90 dias.

*Comparação de planos
Os usuários poderão solicitar a cada 6 meses uma simulação dos valores gastos nos últimos 3 meses em seu plano de serviço e o que seria gasto se ele utilizasse outro plano. O objetivo é facilitar a mudança de plano no futuro.

Pré pagos
*Créditos novos
As operadoras serão obrigadas a oferecer créditos pré-pagos com validade de até 180 dias. Hoje elas oferecem, no máximo, 90 dias.

*Créditos antigos
As empresas também terão de revalidar os créditos expirados a partir da inserção de novos créditos.

*Sem crédito
O cliente que estiver sem créditos poderá continuar recebendo chamadas ou realizar ligações a cobrar por um prazo de 30 dias. Depois desse prazo, todos os serviços serão bloqueados, com exceção das ligações gratuitas de emergência. Depois de mais 30 dias, ele poderá perder o número do telefone (rescisão do contrato).

O que ainda não vai mudar
*Atendimento
Haverá um número mínimo de postos de atendimento pessoal, determinado pelo número de habitantes, que será implantado entre 2010 e 2012.

*Portabilidade
As operadoras estão mudando seus sistemas para implantar entre 29 de agosto e 1º de março de 2009 a portabilidade, permitindo ao cliente trocar de plano e operadora sem perder o número do telefone fixo ou celular.

--------------------------------------------------------------------------------
Além disso, o cliente vai poder desbloquear seu celular de graça nas lojas da operadora em que o comprou, tornando possível (teoricamente) usar o chip de qualquer empresa de telefonia móvel nele.

Entretanto, as operadoras poderão continuar impondo restrições para o desbloqueio aos celulares que recebem algum tipo de subsídio na hora da compra, como é o caso de aparelhos vendidos a partir de R$ 10.

Somente aqueles que forem comprados a preço de mercado terão que sair desbloqueados da loja.

A Anatel restringiu a até 12 meses qualquer limitação de mudança prevista no contrato de prestação de serviço que o consumidor assina na hora da compra de um aparelho. Isso vale para o desbloqueio de celulares e também para a alteração do plano contratado.

Isso significa que, depois de um ano de vigência do último contrato, a operadora não pode cobrar multa se você quiser desbloquear um aparelho subsidiado ou pedir a mudança ou cancelamento de plano.


!!! TIOTRUTA !!!.

segunda-feira, 10 de março de 2008

Knights Templar win heresy reprieve after 700 years | Oddly Enough | Reuters

Knights Templar win heresy reprieve after 700 years
Fri Oct 12, 2007 3:26pm BST

Tips for would-be Knights Templar

By Philip Pullella

VATICAN CITY (Reuters) - The Knights Templar, the medieval Christian military order accused of heresy and sexual misconduct, will soon be partly rehabilitated when the Vatican publishes trial documents it had closely guarded for 700 years.

A reproduction of the minutes of trials against the Templars, "'Processus Contra Templarios -- Papal Inquiry into the Trial of the Templars'" is a massive work and much more than a book -- with a 5,900 euros (4,125 pounds) price tag.

"This is a milestone because it is the first time that these documents are being released by the Vatican, which gives a stamp of authority to the entire project," said Professor Barbara Frale, a medievalist at the Vatican's Secret Archives.

"Nothing before this offered scholars original documents of the trials of the Templars," she told Reuters in a telephone interview ahead of the official presentation of the work on October 25.

The epic comes in a soft leather case that includes a large-format book including scholarly commentary, reproductions of original parchments in Latin, and -- to tantalise Templar buffs -- replicas of the wax seals used by 14th-century inquisitors.

Reuters was given an advance preview of the work, of which only 799 numbered copies have been made.

One parchment measuring about half a metre wide by some two metres long is so detailed that it includes reproductions of stains and imperfections seen on the originals.

Pope Benedict will be given the first set of the work, published by the Vatican Secret Archives in collaboration with Italy's Scrinium cultural foundation, which acted as curator and will have exclusive world distribution rights.

The Templars, whose full name was "Poor Fellow-Soldiers of Christ and of the Temple of Solomon", were founded in 1119 by knights sworn to protecting Christian pilgrims visiting the Holy Land after the Crusaders captured Jerusalem in 1099.

They amassed enormous wealth and helped finance wars of some European monarchs. Legends of their hidden treasures, secret rituals and power have figured over the years in films and bestsellers such as "The Da Vinci Code".

The Knights have also been portrayed as guardians of the legendary Holy Grail, the cup used by Christ at the Last Supper before his crucifixion.

The Vatican expects most copies of the work to be bought up by specialised libraries at top universities and by leading medieval scholars.

BURNED AT THE STAKE

The Templars went into decline after Muslims re-conquered the Holy Land at the end of the 13th century and were accused of heresy by King Philip IV of France, their foremost persecutor. Their alleged offences included denying Christ and secretly worshipping idols.

The most titillating part of the documents is the so-called Chinon Parchment, which contains phrases in which Pope Clement V absolves the Templars of charges of heresy, which had been the backbone of King Philip's attempts to eliminate them.

Templars were burned at the stake for heresy by King Philip's agents after they made confessions that most historians believe were given under duress.

The parchment, also known as the Chinon Chart, was "misplaced" in the Vatican archives until 2001, when Frale stumbled across it.

"The parchment was catalogued incorrectly at some point in history. At first I couldn't believe my eyes. I was incredulous," she said.

"This was the document that a lot of historians were looking for," the 37-year-old scholar said.

Philip was heavily indebted to the Templars, who had helped him finance his wars, and getting rid of them was a convenient way of cancelling his debts, some historians say.

Frale said Pope Clement was convinced that while the Templars had committed some grave sins, they were not heretics.

SPITTING ON THE CROSS

Their initiation ceremony is believed to have included spitting on the cross, but Frale said they justified this as a ritual of obedience in preparation for possible capture by Muslims. They were also said to have practised sodomy.

"Simply put, the pope recognised that they were not heretics but guilty of many other minor crimes -- such as abuses, violence and sinful acts within the order," she said. "But that is not the same as heresy."

Despite his conviction that the Templars were not guilty of heresy, in 1312 Pope Clement ordered the Templars disbanded for what Frale called "the good of the Church" following his repeated clashes with the French king.

Frale depicted the trials against the Templars between 1307 and 1312 as a battle of political wills between Clement and Philip, and said the document means Clement's position has to be reappraised by historians.

"This will allow anyone to see what is actually in documents like these and deflate legends that are in vogue these days," she said.

Rosi Fontana, who has helped the Vatican coordinate the project, said: "The most incredible thing is that 700 years have passed and people are still fascinated by all of this."

"The precise reproduction of the parchments will allow scholars to study them, touch them, admire them as if they were dealing with the real thing," Fontana said.

"But even better, it means the originals will not deteriorate as fast as they would if they were constantly being viewed," she said.

© Reuters 2008 All rights reserved.

Knights Templar win heresy reprieve after 700 years | Oddly Enough | Reuters.

PortableApps.com Suite | PortableApps.com - Portable software for USB drives


PortableApps.com


Um conjunto de aplicativos para seu computador sem o seu computador!



PortableApps.com Suite™ is a collection of portable apps including a web browser, email client, office suite, calendar/scheduler, instant messaging client, antivirus, sudoku game, backup utility and integrated menu, all preconfigured to work portably. Just drop it on your portable device and you're ready to go.


PortableApps.com Suite | PortableApps.com - Portable software for USB drives.

domingo, 9 de março de 2008

The Science of Sex: Does the Nose Know? : DivineCaroline

The Science of Sex: Does the Nose Know?

By: Brie Cadman (Little_personView Profile)

Most women have had the mysterious experience of being turned on by a partner’s smell. A friend of mine once told me her ex-boyfriend’s scent made her feel “safe and drawn to him,” and that his smell was so distinct and attractive that even after a sweaty workout, she found him appealing. “The more exercise, the better.”

Though personality and looks definitely play a part in initial attraction, smell may play a larger role than we suspect. That inexplicable “chemistry” you feel with someone who may not fit your normal dating profile? It could be a subconscious scent drawing you to him or her.

Studies have found that how a person smells gives us clues to their genetic make-up, and thus, their potential to be a compatible mate. On a subconscious level, decoding a scent gives us a powerful tool to ensure our kids will be healthy, and our orgasms will be plentiful.

The first study to indicate that chemical signals play a role in attraction was conducted by Claud Wedekind over a decade ago. Forty-four men wore the same T-shirt for three days. They refrained from deodorants and scented soaps so they wouldn’t interfere with their natural smell. Women then sniffed the shirts and indicated which ones smelled the best to them. By comparing the DNA of the women and men, the researchers found that women didn’t just choose their favorite scent randomly. They preferred the scent of man whose major histocompatibility complex (MHC)—a series of genes involved in our immune system—was most different from their own.

Researchers knew to look at the MHC because of its importance in animal’s sexual preferences. In mice, it has long been known that MHC not only helps ward off infection, but it also plays a role in scent and mate selection.

From an evolutionary perspective, choosing a mate with a different immune system makes survival sense. Kids of parents with different immune genes are more likely to be disease-resistant and are therefore more likely to survive. The women in this study also reported liking the scents that reminded them of their current or previous boyfriends, showing that MHC attraction is consistent. And because MHC profiles differ greatly from one person to the next, there is no universally “good” smell. One woman’s Romeo was another woman’s raunchy.
Button_ilikedit

terça-feira, 4 de março de 2008

Economia - Último Segundo - Receita vai fiscalizar 37 mil pessoas suspeitas de omitir rendimentos no IR


Economia - Último Segundo - Receita vai fiscalizar 37 mil pessoas suspeitas de omitir rendimentos no IR


BRASÍLIA - A Receita Federal do Brasil inicia hoje ação de fiscalização para identificar pessoas físicas que omitiram rendimentos nas declarações de Imposto de Renda dos últimos anos. O secretário-adjunto da Receita Federal, Paulo Ricardo Souza, disse hoje que serão objeto da ação de fiscalização 37 mil contribuintes.

* Clique aqui para baixar o programa IRPF 2008
* Clique aqui para baixar o programa Receitanet
* Receita recebeu 79 mil declarações no primeiro dia do IR





Desse total, 2.634 receberão já na próxima semana um termo de início de fiscalização. Ele explicou que esses contribuintes são aqueles com valores mais altos de imposto a pagar. Souza disse que a Receita espera recuperar R$ 1 bilhão em créditos tributários com os 2.634 contribuintes.

Retificação

Segundo Souza, as pessoas que quiserem corrigir alguma inconsistência nas declarações de Imposto de Renda dos últimos cinco anos podem fazer uma declaração retificadora até o recebimento da notificação da Receita Federal. Depois disso, informou, o contribuinte "perde a espontaneidade para corrigir a declaração".

A pessoa que cair na ação de fiscalização, além do Imposto de Renda devido, terá que pagar juros (taxa Selic) retroativos ao ano da declaração e multa de 75% ou de 150% sobre o imposto devido.

Divergências

A Receita identificou mais de 30 mil pessoas que, segundo o órgão, apresentaram divergências em suas declarações do Imposto de Renda. Algumas das mais comuns são:

- gastos com cartão de crédito superior aos rendimentos declarados

- rendimentos tributáveis declarados como recebidos de pessoa física em valores inferiores aos declarados por terceiros como, por exemplo, pagamentos a profissionais liberais

- informações referentes a lucros e dividendos em valores superiores aos informados pelas empresas na Declaração de Informações Econômico-fiscais da Pessoa Jurídica (DIPJ)

- informações referentes a valores relevantes sujeitos à tributação exclusiva/definitiva e que excedem os rendimentos declarados em Dirf (Declaração do Imposto de Renda Retido na Fonte) em nome do titular e de seus dependentes;

- informações relativas à receita bruta da atividade rural em valores inferiores aos informados por empresas na DIPJ a título de compras.

A Receita identificou, ainda, cerca de 7 mil pessoas que nem mesmo entregaram a declaração do IR, mas que têm, por exemplo, elevada movimentação financeira, rendimentos recebidos de aluguel declarados na Dimob (Declaração de Informações sobre Atividades Imobiliárias) ou foram beneficiários de rendimentos de ações da justiça federal declarados na Dirf.

Estratégia

Segundo a Receita, o órgão inicia hoje a Estratégia Nacional de Fiscalização – Enaf/2008. O objetivo, diz o órgão, é dar maior efetividade ao combate à sonegação de tributos federais em todo o país.

A ação consiste no direcionamento de esforços da fiscalização de maneira integrada e simultânea, com a participação de todas unidades da Receita Federal. Serão investigados contribuintes previamente identificados que apresentem claros indícios de evasão tributária.

A Enaf/2008 será composta por diversos programas de fiscalização, realizados em vários segmentos ao longo do ano, diz a Receita. Os contribuintes selecionados foram identificados a partir de critérios definidos, baseados em parâmetros técnicos, obedecidos aos princípios da impessoalidade e objetividade, com uso de sistemas específicos de cruzamento de informações e análise de índices setoriais, segundo o órgão.


Economia - Último Segundo - Receita vai fiscalizar 37 mil pessoas suspeitas de omitir rendimentos no IR.

Exposião "Revolução Genômica"

Por dentro do DNA

(Por Fábio de Castro)

Agência FAPESP - A versão brasileira da exposição Revolução Genômica, criada pelo Museu de História Natural de Nova York, será aberta ao público nesta sexta-feira (29/2), em São Paulo, no Pavilhão Armando de Arruda Pereira, no Parque do Ibirapuera, onde permanece até 13 de julho.

Visitada por mais de 800 mil pessoas em diversos países, a mostra usa elementos interativos para explicar conceitos científicos e explorar o impacto das descobertas sobre o genoma na medicina, na agricultura e no cotidiano. O espaço da exposição também abrigará, nos finais de semana, um amplo ciclo de palestras relacionadas ao tema, com organização da revista Pesquisa FAPESP.

A exposição, instalada em uma área de 2 mil metros quadrados, foi trazida ao Brasil por intermédio do Instituto Sangari, que espera receber de 500 mil a 600 mil visitantes. O orçamento foi de R$ 4,5 milhões, segundo os organizadores. A exposição tem apoio de diversas empresas e instituições, entre as quais a FAPESP.

A curadoria é assinada pela professora aposentada do Departamento de Genética e Biologia Evolutiva da Universidade de São Paulo (USP), Eliana Beluzzo Dessen e pela jornalista Mônica Teixeira, assessora do Núcleo de Educação da Fundação Padre Anchieta e autora do livro O projeto Genoma Humano.

Segundo Eliana, a exposição foi ampliada em relação à original. Além da seção dedicada aos conceitos científicos relacionados ao DNA, seu estudo, seqüenciamento e aplicação, a versão brasileira ganhou uma introdução que remete à noção de biodiversidade, localizando o DNA no organismo das diferentes espécies, além de uma conclusão voltada às aplicações do conhecimento à genética de alimentos - um ponto forte da genômica brasileira.

"Fizemos também uma adaptação da linguagem à capacidade de leitura do público brasileiro. Nas seções complementares procuramos expressar as idéias usando menos texto e enfatizando a compreensão sensorial", disse Eliana à Agência FAPESP.

Segundo a professora, que é coordenadora de Educação-Difusão do Centro de Estudos do Genoma Humano, um dos Centros de Pesquisa, Inovação e Difusão (Cepids) da FAPESP, a linguagem foi desenvolvida com foco em alunos do ensino médio.

"Sabemos que, por causa da abstração que envolve a genômica, os estudantes têm grande dificuldade para compreender. Por isso, a exposição procura associar a informação didática a uma apresentação intuitiva e concreta", explicou.

A mostra começa com uma passagem por um salão que apresenta a diversidade de organismos existentes - incluindo animais vivos e taxidermizados, plantas, fotos e filmes. Em seguida, o visitante faz um passeio por dentro de uma célula com organelas tridimensionais, onde pode localizar o DNA.

Na segunda parte, que corresponde à exposição original, o visitante tem informações sobre a descoberta do DNA e aprende conceitos importantes como hereditariedade e os elementos que formam a dupla hélice do código genético.
Os conceitos são apresentados de forma interativa: o visitante pode, por exemplo, alterar os genes de uma mosca e observar, em uma projeção, as conseqüências no animal. São apresentadas também tecnologias de seqüenciamento.

Genômica e biodiversidade

A última parte reúne casos brasileiros de aplicação do conhecimento genômico, destacando o desenvolvimento de produtos agrícolas e o seqüenciamento da bactéria Xylella fastidiosa, praga que atinge plantações de laranja. "Essa parte é centrada em dois conceitos fundamentais em melhoramento genético: a seleção artificial e a seleção natural", disse Eliana.

Para o paleontólogo Niles Eldredge, da curadoria do Museu de História Natural de Nova York, os acréscimos brasileiros, voltados para a biodiversidade, representaram um avanço para a exposição. "A montagem deu uma dimensão mais ampla à mostra, colocando em perspectiva a relação entre genômica e biodiversidade", disse.

Segundo o paleontólogo, a versão brasileira ajuda a levantar diversas questões. "A discussão aborda perguntas como: por que a biodiversidade é importante para a vida na Terra, o que estamos fazendo para destruir a biodiversidade tão rapidamente e como salvar a biodiversidade no planeta", afirmou.

De acordo com o diretor científico da FAPESP, Carlos Henrique de Brito Cruz, que faz parte do comitê científico da exposição, o estímulo aos questionamentos é justamente um dos principais objetivos da mostra.

"A idéia de uma exposição desse gênero não é passar ao visitante toda a informação sobre o tema abordado. O objetivo é que o visitante seja levado a mais questionamentos e que saia fazendo perguntas mais inteligentes do que antes", disse.

Para Brito Cruz, o caráter de divulgação científica da exposição é fundamental para o público brasileiro. "Nós, cientistas, achamos que a ciência é algo belo e fascinante, mas para o público ela pode parecer complicada e difícil. Temos que criar condições para que se possa perceber que as idéias fundamentais por trás do desenvolvimento científico são compreensíveis por todos", afirmou.

A programação de eventos organizada pela revista Pesquisa FAPESP começa no próximo sábado (1º/3), às 15h, com a palestra "Biodiversidade e a sexta extinção", apresentada pelo paleontólogo Niles Eldredge, do Museu de História Natural de Nova York.

Em conjunto com o também paleontólogo norte-americano Stephen Jay Gould, Eldredge criou, em 1972, a teoria do equilíbrio pontuado. Desenvolveu uma visão hierárquica dos sistemas evolutivo e ecológico, e também formulou uma teoria abrangente (sloshing bucket), que especifica em detalhes como a mudança ambiental rege o processo evolutivo. Um crítico das teorias da evolução focadas no gene, seu livro Why We Do It (2004) apresenta uma alternativa para a psicologia evolutiva, que se baseia nos genes para explicar o comportamento dos seres humanos.

Mais informações: www.revolucaogenomica.com.br

Boletim Agência Fapesp, 29 fev. 2008.

domingo, 2 de março de 2008

::. Campanha da Mãe Peregrina de Schoenstatt .::


Precisamos nos comunicar com estes Srs. pedindo que os seres humanos no estagio embrionário sejam (como de fato são) considerados humanos com dignidade e direitos próprios não sendo permitido a utilização, manipulação, congelamento como um simples material biológico.


EMBRIÃO HUMANO: pessoa ou coisa?

O Supremo Tribunal Federal decidirá a questão em 05 de março de 2008 e você pode fazer a sua parte!

O julgamento está previsto para a sessão do dia 5 de março de 2008, no Supremo Tribunal Federal. No banco dos réus: os seres humanos em estágio embrionário. Será o julgamento da ADI 3510, contra o artigo 5º da Lei de Biossegurança, que permite a destruição de embriões humano. (clique para entender o processo)

Se o embrião humano é pessoa - Ele tem dignidade humana

Se o embrião humano é coisa - Ele não merece respeito algum;

Se é humano, não pode ser manipulado, congelado ou destruído;
Se é coisa pode ser manipulado, congelado ou destruído;

Se é humano, não pode ser instrumentalizado para pesquisas ou terapias
Se é coisa, pode ser usado como simples material biológico

A vida humana começa com a fecundação do óvulo. Alí cada pessoa já merece respeito e proteção. Se for aprovado que a vida humana só começa após alguns meses de gravidez e não em seu início, isso significa que o aborto nesse período não é crime. Tirou-se uma coisa do ventre materno e não uma vida em desenvolvimento.

Você pode salvar a muitas vidas

Reze muito: Vamos suplicar à Rainha da Vida por nosso país!

Ofereça sacrifícios: A luta é contra o Demônio!

Esclareça seus amigos sobre isso

Envie uma mensagem por e-mail ou fax para os membros do STF: escreva que você é a favor da vida que se inicia com a fecundação do óvulo e se encerra com a morte natural.

Ajude-nos a fazer uma "tempestade de e-mails e fax" para o STF. Eles estão ali como nossos representantes!

Entre em contato com os Ministros do Supremo. Segue os endereços dos responsáveis por essa votação:

http://www1.stf.gov.br/institucional/quemequem/quemequem.asp
PRESIDENTE: MINISTRA ELLEN GRACIE

GABINETE DA PRESIDÊNCIA
ellengracie@stf.gov.br
Telefone: (61) 32174221 / 32174242 / 32174241
Fax: (61)32174249


SECRETARIA-GERAL DA PRESIDÊNCIA

Secretário-Geral da Presidência
Manoel Lauro Volkmer de Castilho (manoel.castilho@stf.gov.br)

Assessor Especial da Presidência
Ângelo Tabet (angelotabet@stf.gov.br)

Assessor-Chefe da Presidência
Vilmar Nery Lourenço (VilmarN@stf.gov.br)

Assessora Internacional
Cláudia Nunes Pinta Gama (cgama@stf.gov.br)

Assessores
Cláudio Muradas Stumpf (claudiom@stf.gov.br)
Fernanda Ribeiro Ganem (fernandaR@stf.gov.br)
Lêda Marlene Bandeira (ledam@stf.gov.br)
Maria Ângela Jardim de Santa Cruz Oliveira (mariangela@stf.gov.br)
Maria da Conceição Serafim Mondini (conceicaosm@stf.gov.br)
Salomão Almeida Barbosa (salomao@stf.gov.br)
Sérgio Guizzo Dri (sergiog@stf.gov.br)
Walter Schröder Moreira Santos (walter@stf.gov.br)

Secretaria de Comunicação Social
Delorgel Valdir Kaiser (kaiser@stf.gov.br)
Telefone: 32173823
Fax: 32173827

Coordenadoria de Rádio
Marlon Herath
Telefone: 32174602

Coordenadoria de Imprensa
Maria José Costa Mundim (marizete@stf.gov.br)
Telefone: 32173824

Coordenadoria de Televisão
Celso Pedroso Fontão Júnior (celso@stf.gov.br)
Telefone: 32173970

Assessoria de Articulação Parlamentar
Guido Faria de Carvalho (guido@stf.gov.br)
Telefone: 32174041
Fax: 32174045

Assessoria de Cerimonial - Telefone: 32174063

SECRETARIA DE CONTROLE INTERNO
Edna Isabel Brito Gonçalves Prandini (ednaip@stf.gov.br)
Telefone: 32173802
Fax: 33221072

Coordenadoria de Acompanhamento da Gestão
Armando Akio Santos Doi (armandod@stf.gov.br)
Telefone: 32173810
Fax: 33221072

Coordenadoria de Auditoria e Fiscalização
Eduardo Martins dos Santos (eduardos@stf.gov.br)
Telefone: 32173815
Fax: 33221072

GABINETE MINISTRO GILMAR MENDES (Vice-Presidente)

Chefe de Gabinete
Marisa de Souza Alonso (marisas@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Suely de Oliveira Camargo (suelyc@stf.gov.br)
Telefone: 32174175
Fax: 32174189

E-Mail Ministro: (mgilmar@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO CELSO DE MELLO

Assessores
Erich Oliveira Rocha (erich@stf.gov.br)
Raquel Bezerra Cândido Amaral Leitão (raquelbc@stf.gov.br)
Euler Barros Ferreira Lopes (eulerb@stf.gov.br)
Viviane Monici Vieira (vivianem@stf.gov.br)
Tiago Neiva Santos

Chefe de Gabinete
Janeth Aparecida Dias de Melo (janeth@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Francisco de Assis Macario de Oliveira (franciscoam@stf.gov.br)
Telefone: 32174073

E-Mail Ministro: (mcelso@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO MARCO AURÉLIO

Assessores
João Bosco Marcial de Castro (joaobmc@stf.gov.br)
Maria Adrianna Lobo Leao de Mattos (adrianna@stf.gov.br)
Adriane da Rocha Callado Henriques (adrianeh@stf.gov.br)
Marcelo Ribeiro do Val (marcelor@stf.gov.br)
Flávio Jaime de Moraes Jardim (flavioj@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete
Marcos Paulo Loures Meneses (marcosp@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Alessandra Marreta Porangaba Barbosa (alessandramp@stf.gov.br)
Telefone: 32174281
Fax: 32174309

E-Mail Ministro: (marcoaurelio@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO CEZAR PELUSO

Assessores
Paulo Penteado de Faria e Silva Neto (paulop@stf.gov.br)
Marta Cristina Cury Saad Gimenes (martac@stf.gov.br)
Maria Cristina Petcov (mpetcov@stf.gov.br)
André de Albuquerque Cavalcanti Abbud (andred@stf.gov.br)
Roger Galino (rogerg@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete
Carla Kindler Rosanova Sotto (carlak@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Maria Lucia Fernandes Melo (mluciam@stf.gov.br)
Telefone: 32174191
Fax: 32174219

GABINETE MINISTRO CARLOS BRITTO

Assessores

Chefe de Gabinete
Beatriz Ventura Teixeira Coimbra (beatriz@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete

Telefones: 32174311 / 32174312 / 32174314 / 32174331
Fax: 32174339

E-Mail Ministro: (gcarlosbritto@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO JOAQUIM BARBOSA

Assessores
George Rodrigo Bandeira Galindo
Carla Adriana Stocco
Rodrigo Golivio Pereira
Flávia Beatriz Eckhardt
Thiago Buschinelli Sorrentino

Chefe de Gabinete
Gabriel de Mello Galvao

Oficial de Gabinete
Marco Aurélio Lúcio (marco@stf.gov.br)
Telefone: 32174131
Fax: 32174159

E-Mail Ministro: (gabminjoaquim@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO EROS GRAU

Assessores
Raquel Lopes Jorge Siqueira (raquelj@stf.gov.br)
Vinicius Gomes dos Santos (viniciusg@stf.gov.br)
Francisco de Assis de Lima (franciscol@stf.gov.br)
Andalessia Lana Borges (lana@stf.gov.br)
Renata Braga Cordeiro de Miranda (renata@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete
Alexandra Mery Hansen Matsuo (alexandram@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Eva dos Santos (evas@stf.gov.br)
Telefone: 32174380
Fax: 32174399

E-Mail Ministro: (gaberosgrau@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRO RICARDO LEWANDOWSKI

Assessores
Amanda Flávio de Oliveira (amandaf@stf.gov.br)
Dennys Albuquerque Rodrigues (dennys@stf.gov.br)
Manoel Carlos de Almeida Neto (manoelcarlos@stf.gov.br)
Davi de Paiva Costa Tangerino (davip@stf.gov.br)
Luiz Gustavo Bambini de Assis (gustavo.bambini@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete
Patrícia Maria Landi da Silva Bastos (patriciaml@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Eliane Nestor da Silva Santos (elianes@stf.gov.br)
Telefone: 32174256
Fax: 32174279

E-Mail Ministro: (gabinete-lewandowski@stf.gov.br)

GABINETE MINISTRA CÁRMEN LÚCIA

Assessores
Franke José Soares Rosa (franke@stf.gov.br)

Chefe de Gabinete
Ana Valéria de Oliveira Teixeira (anavt@stf.gov.br)

Oficial de Gabinete
Telefone: 32174342
Fax: 32174355 / 32174369

GABINETE MINISTRO MENEZES DIREITO

Oficial de Gabinete
Alexandre Willians Makla de Andrade Silveira (alexandrew@stf.gov.br)
Telefone: 32174114
Fax: 32174129

SECRETARIA DO TRIBUNAL
Sérgio José Américo Pedreira (sergio.pedreira@stf.gov.br)
Diretor-Geral
Telefone: 32174400 / 32174403
E-Mail: gabinetedodiretorgeral@stf.gov.br

Coordenador do Gabinete do Diretor-Geral
Clênio Moreira Castañon (clenio@stf.gov.br)
Telefone: 32174401
Fax: 32174412

Assessoria Jurídica
Mônica Maria Gomide Madruga Ribeiro (monicag@stf.gov.br)
Telefone: 32174427
Fax: 32174428

Assessoria de Gestão Estratégica
Andréia Fernandes de Siqueira (andreia@stf.gov.br)
Telefone: 32174419 / 32174417
Fax: 32174429

Coordenadoria de Segurança
Sérgio Luiz de Oliveira Freitas
Telefone: 32173223
Fax: 33232380

SECRETARIA JUDICIÁRIA
Ana Luiza Mottecy Veras (ana@stf.gov.br)
Telefone: 32173613
Fax: 32173614

Coordenadoria de Processamento Inicial
Angela Berenice de Camargo Neves Duarte (angela@stf.gov.br)
Telefone: 32173636

Coordenadoria de Processamento do Plenário
Maria Das Graças Camarinha Caetano (camarinha@stf.gov.br)
Telefone: 32173664
Fax: 32173614

Coordenadoria de Processamento da Primeira Turma
Cecília Maria Pinheiro Montenegro Bugarin (ceciliab@stf.gov.br)
Telefone: 32173690

Coordenadoria de Processamento da Segunda Turma
Edméa Paiva de Moraes Piazzi
Telefone: 32174054

Coordenadoria de Processamento Final
Rosemary de Almeida (rosemarya@stf.gov.br)
Telefone: 32173647
Fax: 32173649

SECRETARIA DAS SESSÕES
Luiz Shiyoji Tomimatsu (tomimatsu@stf.gov.br)
Telefone: 32173729
Fax: 32173738

Coordenadoria de Sessões da Primeira Turma
Ricardo Dias Duarte (ricardod@stf.gov.br)
Telefone: 32173742
Fax: 32173738
E-Mail: (primeiraturma@stf.gov.br)

Coordenadoria de Sessões da Segunda Turma
Carlos Alberto Cantanhede (cantanhede@stf.gov.br)
Telefone: 32173746
Fax: 32173738
E-Mail: (segundaturma@stf.gov.br)

Coordenadoria de Taquigrafia e Estenotipia
Silvana de Souza Leite (silvanasl@stf.gov.br)
Telefone: 32173761
Fax: 32173774

Coordenadoria de Acórdãos
Alba Risa Cavalcante de Medeiros (albarisa@stf.gov.br)
Telefone: 32173778

SECRETARIA DE DOCUMENTAÇÃO
Altair Maria Damiani Costa (altair@stf.gov.br)
Telefone: 32173499
Fax: 32173502

Coordenadoria de Biblioteca
Lílian Januzzi Vilas Boas (lilianj@stf.gov.br)
Telefone: 32173508
Fax: 32173512

Coordenadoria de Analise de Jurisprudência
Bergman Holiday Ananias Bomfim (bergman@stf.gov.br)
Telefone: 32173535
Fax: 32173537

Coordenadoria de Divulgação de Jurisprudência
Nayse Hillesheim (nayseh@stf.gov.br)
Telefone: 32173573
Fax: 32173570

Coordenadoria de Guarda e Conservação de Documentos
Kathya Scarlet O'Hara Campelo Bezerra (kathya@stf.gov.br)
Telefone: 32173593
E-Mail: (arquivo@stf.gov.br)

SECRETARIA DE ADMINISTRAÇÃO
Jaine Mailda Pena Cirqueira (jaine@stf.gov.br)
Telefone: 32173201
Fax: 33221811

Comissão Permanente de Licitação
Giovanna Gabriela do Vale Vasconcelos (giovanna@stf.gov.br)
Telefone: 34033621
Fax: 34033631

Coordenadoria de Orçamento e Finanças
Maria José Rabêlo dos Santos (mariajr@stf.gov.br)
Telefone: 32173170
Fax: 32173176

Coordenadoria de Material e Patrimônio
Edmilson Palma Lima (edmilsonl@stf.gov.br)
Telefone: 32173133
Fax: 32173143

Coordenadoria de Manutenção e Serviços Gerais
Lino José dos Santos Neto
Telefone: 32173097
Fax: 33223735

SECRETARIA DE RECURSOS HUMANOS
Luciléa Zaban Carneiro (lucilea@stf.gov.br)
Telefone: 32173303
Fax: 32173300

Coordenadoria de Administração de Pessoal
Amarildo Vieira de Oliveira
Telefone: 32173299

Coordenadoria de Desenvolvimento de Pessoal
Renata Lucena Freire de Souza
Telefone:

SECRETARIA DE SERVIÇOS INTEGRADOS DE SAÚDE
Osmar Willian Vieira
Telefone: 32173370
Fax: 32173371

Coordenadoria de Assistência Médica e Odontológica
Denise Gomes Cidade (denisec@stf.gov.br)
Telefone: 32173381

SECRETARIA DE TECNOLOGIA DA INFORMAÇÃO
Paulo Roberto da Silva Pinto (paulo.pinto@stf.gov.br)
Telefone: 32173459/32173410
Fax: 32173457

Coordenadoria de Atendimento
Alexandre Marcus de Assunção Sousa (alexandrem@stf.gov.br)
Telefone: 32173416
Fax: 32173457

Coordenadoria de Tecnologia
Flávio Abreu Amorim (flavio@stf.gov.br)
Telefone: 32173473
Fax: 32173457

Coordenadoria de Sistemas
Gustavo Sanches (gustavo.sanches@stf.gov.br)
Telefone: 32173488
Fax: 32173457


::. Campanha da Mãe Peregrina de Schoenstatt .::.